TERRE DELLA ROCCA
Tra Toscana e Romagna in una lunga serie di valli che dalla Via Emilia salgono verso l’Appennino, si nasconde uno spettacolare mosaico di suoli ed esposizioni.
Qui sorgono i vigneti di Terre della Rocca nel territorio di Riolo Terme. Podere Trinzano è una naturale porta di ingresso al parco, a quel mondo prezioso e inaspettato fatto di grotte, gessi, orridi, forre, fenomeni carsici, inghiottitoi e misteri che disegna uno scenario naturalistico unico e distintivo. Le vigne sono arroccate nella fascia di calanchi che segna il confine con con il Parco Regionale della Valle del Gesso Romagnola, parco regionale naturalistico istituito nel 2005.
Il Sangiovese e l’Albana sono gli straordinari interpreti di questa diversità e grazie ad un rapporto secolare con il territorio ne leggono puntualmente ogni dettaglio.
LA STORIA E IL TERRITORIO
La Valle del Senio si arrampica in alto fino a Palazzuolo, già in territorio toscano. I paesi più importanti della valle sono Riolo Terme e Casola Valsenio. L’edificio simbolo di Riolo Terme è la Rocca, costruita nel XIV secolo come avamposto bolognese nella Valle del Senio. Diverse casate si avvicendarono nel dominio della città, ma la figura alla quale essa rimane più legata è senza dubbio quella di Caterina Sforza, figlia di Galeazzo Maria Sforza e della bellissima dama di corte, sua amante, Lucrezia Landriani. Caterina è uno dei personaggi femminili più noti e affascinanti della storia italiana. Visse pienamente e si distinse per il suo carattere fiero e le sue abilità politiche. Esperta di erboristeria e alchimia, ha lasciato un libro che contiene circa 500 ricette, tra cui preparati cosmetici, medicamenti e veleni.
IL PODERE TRINZANO
I vigneti, 23 ettari in totale, sono principalmente di Sangiovese e Albana. Il progetto, che riconosce a questi vitigni autoctoni e tradizionali la capacità di una lettura territoriale puntuale, è stato costruito con grande attenzione alla genetica di vitigni e portainnesti in una combinazione sartoriale che ha sfruttato le migliori competenze in materia. Terre della Rocca, ha riunito nel Giardino di Caterina, una raccolta dei cloni di Albana della Romagna che recupera le radici storiche di questo vitigno. Il risultato va letto in prospettiva, con la certezza di avere messo le basi per un progetto di grande visione che sarà un patrimonio per la Valle del Senio e per l’Italia.
I NOSTRI VINI
Terre della Rocca ha scelto di produrre vini di territorio, classici e riconoscibili. Questo significa produrre uve usando i principi dell’agricoltura biologica e trasformarle nel massimo rispetto delle loro naturali caratteristiche in modo che esprimano il carattere unico di queste argille che
confinano con i gessi, ovvero i profumi floreali e fruttati e le bocche sapide e freschissime. Per farlo rinunciamo a qualsiasi forzatura enologica accompagniamo i nostri vini nel modo più naturale possibile, convinti del grande potenziale di queste colline nella Valle del Senio, dentro al
Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola.
IL NOSTRO METODO CLASSICO
Ysola
DOSAGGIO ZERO
L’Albana è un vitigno bianco autoctono della Romagna, caratterizzato da una grande freschezza e dalla presenza di abbondanti polifenoli nella buccia. L’Albana regala sempre vini originali, materici e sfaccettati e a questa naturale complessità si aggiunge, nel caso di Ysola, quella di molti mesi di affinamento sui lieviti. Il profumi, amplificati da bollicine finissime e persistenti, sommano il repertorio del vitigno – miele, fiori gialli e un soffio salmastro – a quello di una lunga sosta sui lieviti – crosta di pane, qualche sobria dolcezza, una nota appena torbata e un elegante richiamo balsamico – per un vino cangiante di rara finezza. La bocca è un bagno di sale e freschezza e trova da subito ritmo ed energia. È la cifra dei grandi metodo classico che approfittano di profumi terziari senza pagare nulla, in termini di fragranza, a una bocca dritta e piena.