SOLDERA CASE BASSE
CASE BASSE È UNA TENUTA DI OLTRE 23 ETTARI, A 320 METRI DI ALTITUDINE, NELLA ZONA SUD OVEST DI MONTALCINO, LUOGO PER ECCELLENZA DELLA COLTIVAZIONE DEL VITIGNO SANGIOVESE
La storia dell’azienda vitivinicola Soldera Case Basse comincia all’inizio degli anni ’70.
Gianfranco e Graziella Soldera coltivavano il progetto di produrre un vino naturale di grande qualità e sapevano che avrebbero potuto realizzarlo solo se avessero trovato un terroir con alcune caratteristiche imprescindibili.
Quando scoprono Case Basse, si rendono conto di essere di fronte a ciò che cercavano: una tenuta incantevole, che all’epoca giaceva incolta e abbandonata.
Intuendo immediatamente le potenzialità del luogo e rapiti dalla bellezza del paesaggio, Gianfranco e Graziella decidono di stabilire qui la loro azienda e piantano i primi vitigni tra il 1972 e il 1973, scegliendo con cura gli appezzamenti adatti ad accogliere il Sangiovese.
È grazie alla passione, alla dedizione e alla cura che hanno dedicato a quelle terre se, a partire dalla metà degli anni ‘70, a Case Basse viene prodotto un vino naturale di altissimo pregio, apprezzato in tutto il mondo.
Dopo la scomparsa di Gianfranco Soldera nel febbraio del 2019 la famiglia prosegue l’attività nel rispetto dei principi e dei valori fondanti di Case Basse.
L’eccellenza del prodotto secondo natura, la valorizzazione dell’ecosistema e del giardino, l’investimento in studi e innovazione, il sostegno ai giovani ricercatori, fanno infatti parte del DNA dell’azienda.
Un’impronta che Graziella Soldera, Monica con Paolo, Mauro con Valeria, ricalcano oggi e valorizzeranno nel futuro con rinnovata passione arricchendola ciascuno con la propria personalità.
TOSCANA IGP
SOLDERA CASE BASSE
100% SANGIOVESE
VENDEMMIA 2018
Produzione: 11.547 bottiglie (0,75 litri) – 416 magnum (1,5 litri). Tutte le bottiglie sono numerate.
La storia del vino attraverso gli studi condotti da FoodMicroTeam, Spin-Off dell’Università degli Studi di Firenze
L’ANNATA 2018 DAL PUNTO DI VISTA METEOROLOGICO
L’annata 2018 è stata piovosa e con temperature nella media durante tutte le fasi di sviluppo vegeto-produttivo della vite. Dal germogliamento alla vendemmia non si sono registrate anomalie termiche, al contrario, i valori di precipitazione sono risultati nettamente superiori rispetto ai dati medi relativi alla
serie storica degli ultimi 16 anni.
Solo un’attenta gestione agronomica dei vigneti accompagnata da una rigorosa selezione delle uve hanno permesso di ottenere un Sangiovese dotato di caratteristiche di elevata qualità ed un perfetto grado di maturazione.
Il grafico sotto riportato mostra i dettagli giornalieri delle temperature massime, minime e delle precipitazioni nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2017 ed il 1° ottobre 2018. Di seguito viene presentato un breve resoconto dell’annata 2018 contestualizzato in funzione delle diverse fasi fenologiche della vite.
Dal riposo vegetativo al germogliamento
Il periodo considerato è stato caratterizzato da temperature generalmente al di sotto della media e contraddistinto da un elevato accumulo di precipitazioni.
Dal germogliamento alla fioritura
Nei due mesi di febbraio marzo 2018, le temperature inferiori alla media e le abbondanti piogge hanno condizionato l’epoca di germogliamento posticipandola intorno al 9 di aprile. Dopo un aprile senza anomalie sia per temperature che per piovosità, maggio 2018 è risultato il più piovoso ed umido degli ultimi 16 anni. La piena fioritura è avvenuta intorno a fine maggio.
Dalla fioritura alla invaiatura
Questo periodo, durato circa 63 giorni, è risultato in media, con precipitazioni leggermente superiori nel mese di luglio. La piena invaiatura è avvenuta a fine luglio, in linea rispetto allo storico.
Dalla invaiatura alla vendemmia
L’agosto 2018 è stato caratterizzato da abbondanti precipitazioni e si è distinto come il più umido e piovoso rispetto alla serie storica considerata.
Settembre è risultato leggermente più caldo della media con valori di precipitazioni inferiori ed ha visto l’avvio delle operazioni vendemmiali il 3 di ottobre
LA GESTIONE DEI VIGNETI
A Case Basse, le vigne, circa 10 ettari di solo Sangiovese, sono impiantate in un ecosistema complesso, fatto di una gran varietà di altre piante, animali e insetti.
La conduzione agronomica ha come fondamento il mantenimento della massima biodiversità, attraverso un uso sapiente ed equilibrato di scienza, tecnologia, cultura e tradizione
La gestione fitosanitaria del vigneto
Sino dalla comparsa dei primi germogli, abbiamo monitorato costantemente ciascuna vite per calibrare al meglio le strategie di difesa, anche grazie al supporto di esperti della materia. Impiego di solo rame e zolfo, esclusivamente nella quantità necessaria e nel rispetto dell’ecosistema viticolo, sfruttamento degli antagonisti naturali e metodi di lotta estremamente selettivi per le diverse avversità della vite, sono gli unici strumenti che abbiamo scelto di impiegare. Cura, misura, attenzione, costanza.
La gestione manuale della chioma
Come di consueto, la potatura verde è iniziata precocemente, intorno ai primi giorni di maggio. Durante le fasi successive, i lunghi tralci non sono mai tagliati (cimati) ma adagiati sopra le piante, su telai appositi al fine di non alterare la naturale vigoria della vite.
Inoltre, considerando l’andamento meteorologico della stagione particolarmente umido e piovoso, la massima cura è stata riposta nei riguardi dei grappoli sin dalla loro formazione cercando di diminuire i ristagni di umidità e favorendo la circolazione dell’aria attraverso diversi passaggi calibrati di rimozione delle femminelle e delle foglie basali
La selezione dei grappoli
Di primaria importanza la cura della perfetta sanità dei preziosi grappoli dalle prime fasi di sviluppo fino alle ultime fasi di maturazione attraverso una selezione costante e ragionata. La rimozione manuale dei grappoli in eccesso e di quelli non in perfette condizioni rappresenta l’operazione fondamentale per l’ottenimento di una produzione di massima qualità
LA VENDEMMIA
Grazie a frequenti campionamenti, più di uno alla settimana, è stato verificato l’andamento della maturazione del nostro Sangiovese 2018 eseguendo valutazioni organolettiche, analisi microbiologiche e chimico-fisiche delle uve a partire dalla seconda decade di agosto.
I parametri monitorati
Sotto il profilo microbiologico: valutazione delle popolazioni di microrganismi presenti sui grappoli. Sotto il profilo chimico-fisico: zuccheri, acidità e pH, antociani potenziali ed estraibili, polifenoli, maturità dei vinaccioli. Queste informazioni, assieme agli insostituibili assaggi, hanno determinato il momento ideale:
abbiamo iniziato a vendemmiare il 3 di ottobre
Una volta scelti e raccolti manualmente i grappoli arrivano in cantina all’interno di piccole cassette, contenitore ideale per evitarne lo schiacciamento, e deposti sul tavolo di cernita dove vengono selezionati da mani esperte. Un nastro trasportatore convoglia i grappoli selezionati alla sgranellatrice vibrante
che stacca gli acini con delicatezza e ne calibra le dimensioni: quelli non idonei vengono eliminati. Infine, gli acini integri passano su un ulteriore nastro di cernita.
Operatori specializzati eseguono un’ultima selezione manuale. Solo le bacche che superano tutte queste fasi arriveranno dentro il tino di fermentazione.
LA FERMENTAZIONE ALCOLICA
Il nostro Sangiovese fermenta spontaneamente all’interno di tini troncoconici in rovere di Slavonia del volume superiore a 100 hl.
Non viene impiegato alcun lievito commerciale: la fermentazione spontanea condotta da lieviti autoctoni consente di ridurre al minimo l’intervento dell’uomo sui processi naturali. In questo modo viene garantita un’elevata varietà biologica dei microrganismi che favorisce la complessità sensoriale
del vino.
Non facciamo uso di mezzi fisici per il controllo della temperatura di fermentazione: di fondamentale importanza risulta dunque il monitraggio in continuo della temperatura durante il processo, effettuata grazie a specifiche sonde di misurazione che consentono di verificare che i lieviti trovino l’ambiente ottimale per svolgere e completare la fermentazione.
I frequenti assaggi, le analisi chimiche e microbiologiche svolte giornalmente unite al monitoraggio in continuo della temperatura di fermentazione consentono così di seguire attentamente l’andamento del processo e dettano la scelta del modo e del momento dei rimontaggi.
Quali e quanti lieviti nella fermentazione 2018
Le peculiari caratteristiche climatiche dell’annata 2018 hanno influenzato anche le popolazioni microbiche presenti sulle uve e di conseguenza nel mosto: i lieviti non-Saccharomyces (Kloeckera apiculata, Starmerella bacillaris) hanno partecipato alla fermentazione fino allo svolgimento di
circa 4 gradi alcolici, con popolazioni di circa 5 milioni di cellule per millilitro.
Contestualmente, ha preso il sopravvento il lievito vinario per eccellenza, Saccharomyces cerevisiae, capace di portare a completamento la fermentazione in poco più di 3 settimane, raggiungendo oltre 60 milioni di cellule per millilitro come popolazione massima.
LA FERMENTAZIONE MALOLATTICA
La fermentazione malolattica condotta dai batteri lattici della specie Oenococcus oeni è iniziata naturalmente dopo circa 1 mese dalla svinatura, ed è terminata dopo circa 3 settimane. Grazie a questo processo, il vino acquista un gusto più morbido a seguito della trasformazione dell’acido malico, caratteristico delle uve, in acido lattico e si arricchisce di composti prodotti dagli stessi batteri lattici che concorrono al naturale processo di maturazione del vino
L’AFFINAMENTO
Una volta conclusa la fermentazione, il vino è posto ad affinare, custodito per 44 mesi circa, in grandi botti di rovere di Slavonia: un periodo di attesa ed ascolto scandito da frequenti ed attenti assaggi e durante il quale, mensilmente, abbiamo effettuato analisi chimiche e microbiologiche che non hanno mai rilevato attività o popolazioni microbiche capaci di indurre l’insorgenza di anomalie. Controlli frequenti che hanno ridotto considerevolmente l’intervento dell’uomo: solo se necessario abbiamo svolto operazioni di travaso e solfitazione, così da mantenere quanto più integra possibile la ricchezza gustativa del nostro vino
L’IMBOTTIGLIAMENTO
Nessun pretrattamento chimico-fisico, nessuna chiarifica e/o filtrazione al momento del passaggio in bottiglia: il vino aveva valori stabili, sia chimici che microbiologici. Una volta imbottigliato, ha riposato in cantina per oltre 6 mesi prima d’essere commercializzato
Qualche dato all’imbottigliamento
Tenore in solfiti pari a circa 60 mg/l di SO2 totale, valore molto inferiore al limite legale (massimo 150 mg/l);• glicerina (che conferisce corpo e morbidezza al vino) con una concentrazione media di circa 10 g/l: un valore elevato; colore decisamente rosso rubino violetto: perfettamente coerente con quanto atteso da un vino ottenuto da sole uve Sangiovese e affinato a lungo.
LA CONSERVAZIONE
Cura e attenzione al dettaglio sono cruciali anche nella fase di conservazione di un vino. Per questo, sappiamo bene che anche la scelta di bottiglia e tappo sono un passaggio fondamentale.
La nostra bordolese serie speciale
Forma, colore, peso, proporzioni rendono la nostra bordolese da 75 cl “Serie speciale 15 Soldera Case Basse” la migliore bottiglia per custodire il nostro vino, anche dopo molti anni.
Tutto merito:
• del peso doppio rispetto alle comuni bottiglie: con i suoi 750 grammi, garantisce una perfetta coibentazione;
• del colore: il verde antico resiste ai raggi ultravioletti;
• del rapporto ideale tra peso del tappo e volume interno del collo da saturare;
• della picura accentuata: la rientranza del fondo evita la fuoriuscita di eventuali residui o sedimenti – i nostri vini non vengono mai filtrati
Il tappo
Scegliamo solo sugheri da 26/49 mm che garantiscano l’abbinamento perfetto con il collo della nostra bordolese:
tappi di qualità particolarmente pregiata, selezionati minuziosamente in ogni aspetto.
Temperature di conservazione e di servizio
Conservare la bottiglia in posizione verticale, a una temperatura tra i 12° e i 16°C, in un ambiente umido almeno al 70% e ben aerato. Evitare gli sbalzi termici e la luce solare diretta.
Raccomandiamo di servire il nostro Toscana IGP Soldera Case
Basse tra i 17° e 18°C, temperatura ideale per apprezzarne profilo aromatico e gustativo
“Soldera Case Basse vanta una produzione davvero limitata ed esclusiva, frutto di un lavoro appassionato, finalizzato alla creazione di un grande vino tramite processi di vitivinicoltura completamente naturali.”