COLLEONORATO
La storia.
Sono nata sopra una Cantina del 1900, e non sapevo di avere sotto i pedi una sofisticata opportunità di gioco e magie.
Mi sono laureata in Economia e Marketing nel sistema agro-industriale e non perché avessi già in mente di fare vino, ma perché io in mezzo alla natura ci sono nata. La mia Famiglia la terra non ce l’ha sotto le unghie ma più precisamente nel DNA: bisnonno, nonno, padre ed ora io, siamo l’evoluzione di un mestiere che parte da un carretto che girava per la città e vendeva castagne e prosciutti e arriva ad una giovane che finiti gli studi, di grappoli e fermentazioni ne ha fatta una passione.
È dal bisogno di celebrare il mio passato che è nata l’azienda agricola Colleonorato, il cui nome lo deve alla via dove sono nata, la via dove è da poco nata la nuova cantina per la vinificazione dei due vini Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore: “Prologo” e “La giostra” e del Rosso Piceno: “Il Cortese”.
Ad affiancarmi c’è la creatività, la mano e la dedizione di Luca, insieme nella gestione del vigneto, insieme a creare la nostra idea di Verdicchio tra scelte uniche e non sempre convenzionali che rendono il nostro vino l’espressione della tradizione, il frutto della tecnologia e il ritratto della terra.
La filosofia dietro l’arte.
Il vino è per noi un’arte capace di creare orchestrazioni sensoriali che restituiscono esperienze intangibili e surreali, in linea con la realtà dell’oggi e i suoi repentini cambiamenti.
Amiamo definirci un’azienda di visionari dallo spirito moderno e innovativo, che lavorano per trasformare il vino in qualcosa di inaspettato e meravigliosamente diverso, spinti dal bisogno di celebrare la tradizione artigianale riscoprendo la sua attualità che ci porta a trasformare il verdicchio in un gigantesco palcoscenico della creatività.
La qualità, la continua ricerca del massimo risultato è il presente che innesta nuova linfa alle radici, alla tradizione, alla terra che è il richiamo più impattante dei nostri vini, il profumo primario combinato alla tecnologia che spinge i nostri vini all’equilibrio tra gusto e colore, intensità e aroma.
La storia dell’amore
“Un giorno lontano, un signorotto, feudatario del Castello di Rotorscio, conobbe una bella fanciulla abitante a Rocca Petrosa. Affascinato dalla grazia della giovane, s’invaghi di lei e decise di rapirla. Costei, però, era innamorata e promessa sposa ad un altro castellano, suo coetaneo, di nome Piero. Un pomeriggio, il feudatario s’introdusse con molti armati all’inteno della Rocca e riuscì a rapire la ragazza di nome Sara.
Gli abitanti del luogo chiusero le porte di accesso alla Rocca e iniziarono una violenta colluttazione con i cavalieri seguaci del conte di Revellone. Durante la rissa, il conte, vistosi alla resa, uccise la bella Sara che teneva tra le braccia.
Sopraggiunto Piero piombò addosso all’uccisore, il quale, brandendo una scure, colpì anche lo sfortunato giovane che cadde riverso vicino alla sua giovane amata e, dopo un ultimo abbraccio, le spirò accanto.
A ricordo dell’infausta contesa e del triste sopruso, il Castello Petroso, assunse il nome di Pierosara che, a tutt’oggi, conserva.”
Le nostre vigne si estendono proprio sotto questa rocca, e l’amore palpitante che diede nome a questa terra ispira la storia dei nostri vini.
Il Cortese
Il Cortese è la leggerezza scanzonata dell’innamorato: salta, vola, non ha peso. Lieve e appassionato, è agile nella sua danza, non tocca terra, i piedi si mescolano al bianco del mondo attorno, rapito com’è dalla forza sovrumana del sentimento d’amore.
ROSSO D’ECCELLENZA
Il Cortese
Rosso Piceno DOC
POSIZIONE
Il vitigno è situato in località Sant’Urbano ad Apiro, in una bellissima vallata a confine tra la provincia di Macerata e quella di Ancona, a circa 400 SLM.
VIGNETO
Una estensione di 0.5 ettari, con 20 anni di età, con produzione di 70q/Ha.
VITIGNO
40% Montepulciano, 40% Sangiovese, 10% Lacrima, 10% Merlot.
ALCOL
13.0 gradi circa.
VINIFICAZIONE
I grappoli vengono accuratamente selezionati, nella parte di vigneto più giovane, raccolti a mano e riposti in cassette.
In cantina le uve vengono diraspare e successivamente inserite in cisterne di acciaio inox, qui il mosto subise la macerazione per 10 giorni con le bucce a temperatura di 25/30 gradi, e sottoposte a rottura del “cappello di vinacce” con follatura manuale 3 volte al giorno, così da permettere la fermentazione a cappello sommerso.
Si procede poi con la svinatura, sottoponendo il vino a pressatura soffice a 1.0 atmosfere.
AFFINAMENTO
Il vino resta in affinamento per circa 22 mesi in vasche d’acciaio completamente colme e inertizzate con l’Argon o con l’Azoto, ed ogni 30 giorni viene lavorato con Batonnage.
Il vino prosegue il suo affinamento in bottiglia per circa altri 3 mesi prima della commercializzazione.