FONDO SAN GIUSEPPE
Fondo San Giuseppe si trova a Brisighella, nell'Appennino Romagnolo a 400 m.s.l.m. nella sottozona di Valpiana. I suoi vini sono realizzati in modo artigianale nel rispetto dell'ambiente.
I terreni sono limo argillosi, calcarei, con scheletro marnoso e ricchi in sostanza organica.
L'azienda si compone di: 5 ettari di vigneto,11 di bosco.
Quest'ultimo indispensabile al benessere dell'agro-ecosistema.
La presenza del bosco che circonda le vigne, conferisce un'eccellente biodiversità e un'abbondante produzione di ossigeno che rendere l'aria più salubre, più vitale e meno inquinata.
Il fiume Lamone percorre tutta la valle di Brisighella e dista in linea d'aria appena qualche centinaio di metri dai vigneti e contribuisce a creare un'umidità sufficiente affinché, in alcune annate, le varietà più sensibili, quali riesling renano e albana, possano beneficiare dello sviluppo della botritis cinerea o muffa nobile, che conferisce ai vini quei tipici sentori di idrocarburi e pietra focaia.
L'altitudine di 400 mslm, unita all'esposizione nord dei vigneti, determina significativi sbalzi termici fra giorno e notte, ideali per fissare gli aromi fruttati e floreali nei vini.
Dopo oltre 10 anni di coltivazione dei vigneti ritengo di poter affermare che nei vini di Fondo San Giuseppe si apprezzano prima le caratteristiche conferite dal territorio di Valpiana rispetto a quelle conferite dalle varietà.
L'agricoltura biologica è per me un credo e non una convenienza.
Ero convinto della bontà di questo metodo già vent'anni fa, quando, studente di agraria, intuivo l'impatto distruttivo dell'industria dei fitofarmaci sull'ambiente e sulla salubrità dei prodotti agricoli.
Ero un difensore dell'agricoltura di inizio Ottocento, quando l'industria dei concimi e degli antiparassitari non era ancora nata e gli agricoltori-artigiani sapevano interpretare la terra attraverso un sapere che si tramandava da millenni.
Fondo San Giuseppe produce vino biologico certificato da Suolo e Salute.
FIORILE
ROMAGNA DOCG ALBANA SECCO
Fiorile è il nome dell'ottavo mese del calendario rivoluzionario francese che andava dal 20 aprile al 19 maggio.
L'uva proviene da un vigneto di un ettaro di superficie, di oltre quarant'anni di età. La raccolta viene eseguita manualmente ai primi di settembre al fine di preservare la fragranza aromatica e l'acidità dell'uva. La produzione è di circa 40 quintali per ettaro e ciò consente ai grappoli di raggiungere una spontanea concentrazione di tutte le sostanze che concorrono all'espressione gusto-olfattiva del vino.
La vinificazione avviene in acciaio, senza macerazione sulle bucce.
Non vengono aggiunti lieviti selezionati. La maturazione del vino avviene per la metà della massa in acciaio e per l'altra metà in tonneaux di Allier per circa 6 mesi; trascorsi i quali le due masse vengono unite e dopo una breve permanenza in acciaio il vino viene imbottigliato.
È un vino di territorio, in cui questa antica varietà si esprime senza interferenze, non domata né nel colore né nella sua spiccata acidità.
Il colore è giallo dorato intenso. Il naso è ampio, con note di agrumi, albicocca e sentori minerali che gli derivano dai terreni limoso-calcarei. In bocca ha freschezza, ma anche una parte tattile dovuta ai tannini che gli provengono dalla buccia.
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