TORMARESCA
STORIA DI PERSONE E TRADIZIONI
La passione, il coraggio e la fiducia nell'enorme potenziale qualitativo della Puglia sono gli elementi che hanno spinto gli Antinori ad investire in questa regione, in particolare nelle zone di Castel del Monte e del Salento. L'idea di fondo su cui si basa la filosofia produttiva di Tormaresca è quella di produrre grandi vini da vitigni autoctoni pugliesi. La maggior parte dei vigneti è coltivata con uve tradizionali, alcune delle quali risalenti alla civiltà della Magna Grecia, e fortemente radicate nel territorio: il Primitivo, il Negroamaro, il Fiano pugliese, l'Aglianico, il Nero di Troia ed il Moscato Reale
L'azienda Tormaresca è costituita da due tenute situate nelle aree più vocate alla tradizione vitivinicola della regione: Tenuta Bocca di Lupo nella DOC Castel del Monte, immersa nella selvaggia murgia barese e Masseria Maime nella zona del Salento, il cuore pulsante della Puglia.
La tenuta di Bocca di Lupo sorge in agro di Minervino Murge, nell'area DOC Castel del Monte, a circa 250 m sul livello del mare. La vicinanza dell'antico vulcano Vulture, il clima caratterizzato da una notevole escursione termica tra giorno e notte e la composizione dei terreni hanno una notevole influenza sui vigneti. Le varietà presenti sono Aglianico, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Fiano pugliese, Nero di Troia e Moscato Reale. Masseria Maime sorge in una delle zone più belle dell'alto Salento. L'azienda, che si estende per una superficie di circa 500 ettari di cui 350 piantati a vite e 85 ad uliveto, si sviluppa lungo la costa adriatica, creando così un paesaggio unico di vigneti che nascono tra boschi e pinete e si perdono a vista d'occhio fino a confondersi con il mare.
STORIA
DAL 1998, UN'IDEA DIVENTATA REALTÀ
“Data 1998 il nostro sbarco in terra di Puglia, con il sistema di vigne e cantine dell'azienda Tormaresca nella Murgia barese e nell'Alto Salento. Un'altra storia di redenzione di meravigliosi terroir. Forse, addirittura, la più importante. Nei grandi pianori del “tacco” d'Italia si fa vino dai tempi degli antichi romani. Anzi, quantitativamente, questa regione è stata a lungo, ancora pochi anni fa, la principale produttrice d'uva da vino della penisola. Si trattava , però, soprattutto di grappoli da esportazione, tagliati dai loro tralci e subito spediti nel resto d'Italia e del mondo per fare vini da tavola di altre cantine.
Se c'è un posto dove storicamente è nato vino di quantità, più che di qualità, è stato qui, fra l'Adriatico e lo Ionio. Le cose hanno iniziato a cambiare da pochissimi anni. Ora è in corso un grande Rinascimento dei terroir locali. Tutta la Puglia è percorsa da Vie del vino e punteggiata di nuove cantine all'avanguardia. Parliamo del risveglio del Primitivo, del Negroamaro, dell'Aglianico.. Oggi in questa regione ci sono venticinque vini DOC, perle di una stagione tutta nuova e fecondissima. Alla quale speravamo di dare il nostro contributo. E' stato ancora una volta un viaggio in quei luoghi, a metà tra la vacanza e l'esplorazione, a farci comprendere le potenzialità di questa nuova frontiera meridionale.
Eravamo, come sempre, io e Cotarella, a metà degli anni Novanta. Sentii subito che qui c'erano uve antiche, risalenti addirittura alla Magna Grecia, che ancora dovevano sbocciare, enologicamente parlando. Se altrove, arrivando in una nuova zona vinicola, eravamo dovuti partire dalla selezione e rielaborazione delle viti e dei terreni, qui la situazione era molto diversa: le uve erano splendide, i terreni perfetti, ma si sentiva la mancanza, a mio parere, di strutture e procedure moderne orientate alla qualità
E' nata così la Cantina di Masseria Maime, in attività dal 2009. Modernissima, concepita secondo le più recenti dottrine sulla vinificazione da Renzo Cotarella, tuttavia circondata da campi, boschi e ulivi secolari. E abbiamo lavorato anche sul marketing, con piccole idee come il Fichimori, che si propone di creare la nuova tradizione del rosso bevuto freddo. O con un olio extravergine d'oliva a base di due varietà pugliesi: la Cellina e la Coratina.”
(Piero Antinori, Il profumo del Chianti – Storia di una famiglia di vinattieri, Mondadori – 2011)
MISSIONE
UN PROGETTO CON VALORI CHIARI, SOTTO IL SEGNO DELLA QUALITÀ.
Il progetto di Tormaresca nasce con il sogno, oramai diventato realtà progettuale, di riscoprire e valorizzare gli antichi, pregiati varietali autoctoni pugliesi, guidando il Rinascimento del movimento enologico della regione.
I valori che guidano l'azienda sono gli stessi trasmessi per 26 generazioni nelle tenute della Famiglia Antinori. Il legame indissolubile con il territorio, il rispetto delle tradizioni e della storia – agronomica e non – pugliese, la spinta verso l'innovazione tecnica e di concetto guidano le scelte e le azioni di Tormaresca.
ECCELLENZA
Cercare, sempre, di produrre vini di qualità assoluta, attraverso l'attenzione ai particolari, l'entusiasmo e la passione, la ricerca e la precisione.
INNOVAZIONE
Cercare di tradurre le intuizioni in azioni, grazie ad innovazioni sia di processo che di prodotto. Non porsi limiti, rimanendo curiosi e aperti alla ricchezza delle diversità.
TRADIZIONE
Il rispetto per le persone, i luoghi e la storia che ha contribuito a creare un terroir unico . La tradizione si traduce in valori che diventano fondamentali per lo sviluppo della cantina e il benessere delle persone che contribuiscono al suo successo.
SOSTENIBILITÀ
Non solo ambientale; anche sociale, attraverso la ricerca di uno sviluppo di valore dell'azienda e del territorio che non sacrifichi mai la dignità delle persone e dei luoghi. La ricerca per comprendere – in un costante processo di miglioramento – l'impatto della nostra attività sull'ambiente che ci ospita.
CARRUBO
Classificazione
Primitivo di Manduria DOC
Annata
2019
Uvaggio
Primitivo
Clima
L'annata 2019 in Salento è stata tendenzialmente regolare.
Un inverno dal clima generalmente mite e con precipitazioni nella media storica ha preceduto una primavera fresca, determinando un ritardo nel germogliamento e nella successiva fioritura.
L'estate è stata regolare, asciutta e contraddistinta da moderata ventilazione.
Questo decorso ha consentito alle uve di raggiungere una maturazione ottimale e una notevole concentrazione, pur mantenendo integre le caratteristiche note fruttate. Il Primitivo per Carrubo è stato raccolto tra il 6 e il 9 settembre.
Vinificazione e affinamento
Le uve sono state raccolte leggermente surmature. La macerazione, avvenuta a seguito della pigiatura, è stata gestita con rimontaggi soffici ed è decorsa a una temperatura non superiore ai 27 °C. La fermentazione malolattica ha avuto luogo in acciaio. Successivamente all'affinamento, avvenuto in tonneaux da 500 lt di rovere francese, in parte nuovi e in parte di 2° passaggio, il vino ha riposato in bottiglia per 8 mesi prima dell'uscita sul mercato.
Gradazione alcolica
16% Vol.
Dati storici
Tenuta Carrubo si trova nelle campagne del paese di Fragagnano (TA), nell'area della DOC di Manduria, a circa 120 metri sul livello del mare. I 40 ettari di vigneto sono coltivati con la storica varietà locale. Qui, il Primitivo trova una zona di elezione, favorito dai terreni calcarei, tipicamente rossi, e dal clima caratterizzato da estati particolarmente calde, ma con ottime escursioni termiche tra il giorno e la notte. I vigneti storici sono allevati ad alberello ma sono presenti, nei filari più recenti, anche spalliere.
Carrubo, prodotto da una selezione di uve provenienti dei vigneti di tenuta, nasce dall'ambizione di rappresentare il carattere e il fascino del territorio pugliese attraverso la varietà principe di questa denominazione: il Primitivo.
Note degustative
Carrubo 2019 si presenta di un colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Al naso è ricco e complesso: note intense di marasca, ciliegia sotto spirito e prugna secca si uniscono a sensazioni delicate di liquirizia, vaniglia, cioccolato e amaretto. Al palato è morbido e ampio, con tannini eleganti ben sostenuti da una piacevole freschezza. Ottima la lunghezza sul finale e fruttato il retrogusto, tipico della varietà.
Recensioni
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