DELAMOTTE
Un grande Champagne è prima di tutto un grande vino. Con questa premessa si presenta
la Maison Delamotte, “sorella” di Salon ed anch’essa situata a
Le Mesnil-sur-Oger, villaggio Grand Cru della Côte des Blancs. Fondata a Reims nel
1760 da François Delamotte, è la quinta Maison di Champagne in ordine di anzianità.
Solo alla fine del XVIII secolo, Alexandre Delamotte acquista una villetta nel villaggio
di Le Mesnil-sur-Oger sotto la quale costruisce le cantine: l’idea è di essere
vicino ai fornitori delle uve più preziose, quelle di Chardonnay.
La Maison prospera pur rimanendo di dimensioni contenute (si producono attualmente
intorno alle 700.000 bottiglie), conosce due importanti salti di qualità nel 1975
e nel 1988. La prima data coincide con l’arrivo dell’enologo di Bordeaux
Alain Terrier, il quale si occupa di riconcettualizzare lo stile maison profondendo
la sua filosofia che vede lo champagne innazitutto come “vino di piacere”.
Viene dunque abbandonata la vinificazione in legno per passare all’acciaio,
convinto che il vino non debba essere influenzato da alcun aroma estraneo e, quindi,
esprimere con la massima purezza e intensità il terroir e la varietà. è il 1988,
invece, quando Delamotte si unisce a Salon. Nel 1997 subentra alla direzione delle
due aziende “sorelle” l’abile Didier Depond, come ultimo tassello
del percorso di crescita delle due Maison.
CHAMPAGNE DELAMOTTE BLANC DE BLANCS VINTAGE 2012
Varietà delle uve: 100% Chardonnay
Ogni villaggio ha il suo stile. Le Mesnil-sur-Oger (20%): acidità, purezza e mineralità
gessosa. Avize (20%): equilibrio e struttura. Oger (20%), calore, corpo e generosità.
Cramant: mineralità fumosa. Chouilly: robustezza e lunghezza. E infine, Oiry: acidità
e rotondità. Per riprendere l’analogia musicale, ogni territorio ha la sua partitura
e, quando vengono suonate tutte insieme per creare Delamotte Blanc de Blancs 2012,
ognuna può essere ascoltata a sé stante. Viene lasciato invecchiare per oltre sei
lunghi anni. Non molto, vista la potenza di questo vino. La sua ricchezza è pari
solo alla sua concentrazione, eppure rimane leggera in piedi. Può anche essere generoso…
Questa è l’eleganza suprema di un vino con potenziale di invecchiamento!
Nel bicchiere mostra subito la sua impazienza. Bolle delicate, sottili e vivaci
formano rapidamente un’elegante corona d’oro pallido nella parte superiore del bicchiere.
Al naso sprigiona un’irresistibile sensazione di freschezza. Aromi di limone, caramelle
inglesi e litchi, insieme a una suggestione di fiori bianchi, si diffondono dal
bicchiere. Al palato è sia cremoso che deciso e si prolunga in un lungo finale minerale,
punteggiato da una scorza d’arancia amara.